Nel corso del XX° secolo la canalizzazione delle acque ha cominciato ad essere utilizzata per la produzione dell'energia elettrica, grazie alla scoperta della possibilità di sfruttare l'accelerazione che acquisisce l'acqua fatta cadere da grandi altezze.
Affinché l'acqua venga canalizzata all'interno dei condotti collegati alla centrale, è necessario costruire un bacino artificiale a monte, per mezzo di una diga.

Diga e bacino artificiale
L'acqua viene forzata all'interno delle condotte forzate in cui la sua energia potenziale dovuta all'altitudine, si trasforma in energia cinetica, la quale giunge fino alla centrale idroelettrica.

Condotte forzate
Nell'impianto a valle l'acqua permette alle turbine di ruotare generando così energia meccanica, la quale immediatamente viene convertita in energia elettrica per mezzo dell'alternatore, una particolare tipologia di generatore.

Schema di una centrale idroelettrica
L'energia viene infine distribuita tramite i classici tralicci dell'alta tensione al territorio circostante, dopo essere passata dal trasformatore, che modifica le caratteristiche dell'energia al fine di trasferirla da un circuito ad un altro.

Trasformatore
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