venerdì 3 aprile 2020

Step #2


Storia della parola

Il termine ‘canalizzare’ deriva dal francese canaliser, attestato per la prima volta nel XVI secolo e formato dal sostantivo canal + il suffisso verbale –iser.
A sua volta, il francese canal proviene dal latino canalis, in origine aggettivo derivato da canna, -ae, con il significato di ‘relativo alla (a forma di) canna’.
Tutto fa supporre che, per un certo periodo, sia esistita una fase intermedia *cannalis, non attestata, ma quasi necessaria, prima della caduta della geminata: canna > *can(n)alis > canalis.
Presso i Romani il termine canalis indicava non solo il canale, ma anche l’alveo del fiume, il condotto e più in generale il tubo. Questo spiegherebbe la derivazione dalla canna, in quanto ne ricordava la forma tubolare e cava, adatta alla conduttura dell’acqua.
Canalis: Fluminis alveus; parvus aquae ductus, etiam subterraneus
Solo in seguito si sarebbe specializzato nell’accezione di canale, come lo intendiamo oggi.
Procedendo a ritroso nel tempo, scopriamo che il termine latino deriva dal greco κάννα, che indicava un’unità di misura ben precisa.
Questa sarebbe quindi l’evoluzione della parola:  κάννα > canna > *can(n)alis > canalis e quindi i vari esiti neolatini, tra cui quello francese.
Potremmo accontentarci di questa spiegazione, avendo rintracciato l’antenato illustre del nostro verbo canalizzare.
Essendo il latino e il greco due lingue indoeuropee, saremmo tentati al limite di ricercarne la comune origine nelle steppe dell’Asia centrale o dovunque siano vissuti i nostri progenitori.
La curiosità ci spingerebbe forse a cercarne un corrispettivo in lingue come il persiano, il sanscrito o l’hindi, ma difficilmente ne troveremmo traccia a Persepoli o sulle rive dell’Indo.
Il greco κάννα ha infatti un’origine semitica, per cui le nostre ricerche ci porterebbero molto indietro nel tempo, ma in tutt’altra direzione.
Sembra infatti che il termine sia un prestito dall’accadico, la più antica lingua semitica di cui si abbiano attestazioni scritte.
Presso gli Accadi, popolazione semitica del Bronzo antico vicino-orientale, il termine kanu (immaginiamolo scritto in caratteri cuneiformi) indicava un’unità di misura, che trova corrispondenza anche nell’ebraico קנה (kane).
Nell’ebraico moderno, il termine kane ha conservato il significato più specifico di ‘canna di fucile’.
Il termine era probabilmente in auge già all’epoca di Sargon il Grande (2335-2279 a.C.), fondatore dell’impero di Akkad e i grandi edifici della Mesopotamia vennero progettati e misurati in ‘canne’.
Tra l’altro la ‘canna’ venne utilizzata come unità di misura anche in Italia fino all’Età moderna.
Il vocabolo potrebbe essere passato al greco antico, ovviamente in epoca molto più tarda, attraverso gli insediamenti dell’Asia Minore, magari all’epoca di Alessandro Magno, e da lì, secoli dopo, finalmente al latino.
Resta da spiegarsi la caduta della doppia –n-, tipica di lingue romanze come lo spagnolo, il portoghese e il rumeno (in realtà anche del francese, anche se le conserva nella forma scritta), ma non dell’italiano-toscano e neppure del latino.
Tornando ai nostri vicini d’Oltralpe, a cui dobbiamo il verbo canalizzare, è interessante notare come nel francese medievale l’esito del latino canalis non fosse canal, bensì chanel, che trova riscontro nell’inglese moderno channel.
Il termine chanel potrebbe essere approdato in Gran Bretagna all’epoca della conquista normanna nel 1066, con la battaglia di Hastings e avere soppiantato il termine germanico in uso fino ad allora, che però sopravvive in forma ridotta nell’inglese groove (cfr. tedesco Grube).
In epoca più tarda, quando i linguisti iniziarono a interrogarsi sulla purezza della lingua francese, il termine palatalizzato chanel cadde in disuso e venne sostituito dal più illustre e latineggiante canal, che sopravvive fino a oggi e ha prodotto altri derivati quali canaliser e canalisation.
Dal francese, lingua “franca” nel vero senso del termine, il neologismo canaliser passò successivamente a gran parte delle lingue europee: canalizar in portoghese e spagnolo, canalizzare in italiano, canaliza in rumeno, ma anche kanalisieren in tedesco e altre lingue germaniche.
Al di là della Manica – the British Channel – il verbo si impose abbastanza presto come to canalize ( o anche canalise), ma senza soppiantare mai del tutto l’altro verbo che nel frattempo era nato dal prestito francese più antico chanel, ovvero il moderno to channel.
La più antica attestazione in lingua italiana risale alla prima metà dell’Ottocento, con una prima comparsa nel 1830 e un uso più frequente a partire dalla metà del secolo.

Fonti:

Le misure del Medioevo – Festival del Medioevo

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