Storia della parola
Il
termine ‘canalizzare’ deriva dal francese canaliser, attestato per la
prima volta nel XVI secolo e formato dal sostantivo canal + il suffisso
verbale –iser.
A
sua volta, il francese canal proviene dal latino canalis, in
origine aggettivo derivato da canna, -ae, con il significato di ‘relativo
alla (a forma di) canna’.
Tutto
fa supporre che, per un certo periodo, sia esistita una fase intermedia *cannalis,
non attestata, ma quasi necessaria, prima della caduta della geminata: canna
> *can(n)alis > canalis.
Presso
i Romani il termine canalis indicava non solo il canale, ma anche l’alveo
del fiume, il condotto e più in generale il tubo. Questo spiegherebbe la
derivazione dalla canna, in quanto ne ricordava la forma tubolare e cava,
adatta alla conduttura dell’acqua.
Canalis: Fluminis alveus; parvus aquae ductus, etiam subterraneus
Solo
in seguito si sarebbe specializzato nell’accezione di canale, come lo
intendiamo oggi.
Procedendo
a ritroso nel tempo, scopriamo che il termine latino deriva dal greco κάννα,
che indicava un’unità di misura ben precisa.
Questa
sarebbe quindi l’evoluzione della parola: κάννα > canna > *can(n)alis
> canalis e quindi i vari esiti neolatini, tra cui quello francese.
Potremmo
accontentarci di questa spiegazione, avendo rintracciato l’antenato illustre
del nostro verbo canalizzare.
Essendo
il latino e il greco due lingue indoeuropee, saremmo tentati al limite di
ricercarne la comune origine nelle steppe dell’Asia centrale o dovunque siano
vissuti i nostri progenitori.
La
curiosità ci spingerebbe forse a cercarne un corrispettivo in lingue come il
persiano, il sanscrito o l’hindi, ma difficilmente ne troveremmo traccia a
Persepoli o sulle rive dell’Indo.
Il
greco κάννα ha infatti un’origine semitica, per cui le nostre ricerche ci porterebbero
molto indietro nel tempo, ma in tutt’altra direzione.
Sembra
infatti che il termine sia un prestito dall’accadico, la più antica lingua
semitica di cui si abbiano attestazioni scritte.
Presso
gli Accadi, popolazione semitica del Bronzo antico vicino-orientale, il termine
kanu (immaginiamolo scritto in caratteri cuneiformi) indicava un’unità
di misura, che trova corrispondenza anche nell’ebraico קנה (kane).
Nell’ebraico
moderno, il termine kane ha conservato il significato più specifico di
‘canna di fucile’.
Il
termine era probabilmente in auge già all’epoca di Sargon il Grande (2335-2279
a.C.), fondatore dell’impero di Akkad e i grandi edifici della Mesopotamia
vennero progettati e misurati in ‘canne’.
Tra
l’altro la ‘canna’ venne utilizzata come unità di misura anche in Italia fino
all’Età moderna.
Il vocabolo
potrebbe essere passato al greco antico, ovviamente in epoca molto più tarda,
attraverso gli insediamenti dell’Asia Minore, magari all’epoca di Alessandro Magno,
e da lì, secoli dopo, finalmente al latino.
Resta
da spiegarsi la caduta della doppia –n-, tipica di lingue romanze come lo
spagnolo, il portoghese e il rumeno (in realtà anche del francese, anche se le
conserva nella forma scritta), ma non dell’italiano-toscano e neppure del
latino.
Tornando
ai nostri vicini d’Oltralpe, a cui dobbiamo il verbo canalizzare, è
interessante notare come nel francese medievale l’esito del latino canalis
non fosse canal, bensì chanel, che trova riscontro nell’inglese
moderno channel.
Il
termine chanel potrebbe essere approdato in Gran Bretagna all’epoca
della conquista normanna nel 1066, con la battaglia di Hastings e avere
soppiantato il termine germanico in uso fino ad allora, che però sopravvive in
forma ridotta nell’inglese groove (cfr. tedesco Grube).
In
epoca più tarda, quando i linguisti iniziarono a interrogarsi sulla purezza
della lingua francese, il termine palatalizzato chanel cadde in disuso e
venne sostituito dal più illustre e latineggiante canal, che sopravvive
fino a oggi e ha prodotto altri derivati quali canaliser e canalisation.
Dal
francese, lingua “franca” nel vero senso del termine, il neologismo canaliser
passò successivamente a gran parte delle lingue europee: canalizar in
portoghese e spagnolo, canalizzare in italiano, canaliza in
rumeno, ma anche kanalisieren in tedesco e altre lingue germaniche.
Al
di là della Manica – the British Channel – il verbo si impose abbastanza
presto come to canalize ( o anche canalise), ma senza soppiantare
mai del tutto l’altro verbo che nel frattempo era nato dal prestito francese
più antico chanel, ovvero il moderno to channel.
La
più antica attestazione in lingua italiana risale alla prima metà
dell’Ottocento, con una prima comparsa nel 1830 e un uso più frequente a
partire dalla metà del secolo.
Fonti:

Nessun commento:
Posta un commento